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Attualità venerdì 04 novembre 2016 ore 13:24

All'attacco contro il cellulare alla guida

Nel 2015 sono di nuovo in aumento, dopo una progressiva diminuzione nell’ultimo quindicennio, i morti e i feriti gravi a causa di incidenti stradali



RIGNANO SULL'ARNO — Nonostante si siano registrati meno incidenti rispetto all’anno precedente (173.892, -1,8%), questi sono stati nel complesso più gravi ed hanno causato 3.419 morti (+1,1%) e 246.050 feriti (+ 6,0% i feriti gravi).

Un costo enorme sia in termini di vite umane che economici: 17,5 miliardi di € il costo stimato per gli incidenti con feriti nel 2015.

Distrazioni alla guida, dovute soprattutto all’uso del cellulare, il mancato rispetto delle regole di sicurezza e precedenza e la velocità elevata sono il mix terribile che è causa di quasi la metà degli incidenti in Italia (44%).

Da quando lo smartphone è diventato una “protesi” irrinunciabile di ogni momento della nostra quotidianità si è dovuto fare i conti con l’abitudine di utilizzarlo anche mentre si è alla guida, comportamento pericoloso che rappresenta un grande e crescente problema per la sicurezza stradale e per tutti noi.

Non solo telefonate ma anche messaggi, uso dei social, foto e selfie: tutti ne riconoscono la pericolosità ma per molti è diventata un’abitudine consolidata. Chi usa lo smartphone alla guida aumenta infatti di 4 volte il rischio di avere incidenti.

Usare il cellulare comporta una distrazione forte e prolungata dalla guida, in genere una mancata frenata in caso di necessità con la conseguenza di produrre incidenti più gravi.

10 secondi di uso dello smartphone a 100 km/h equivalgono a guidare per 280 m con gli occhi bendati con totale perdita di controllo della strada; a 50 km/h i metri sono 140: uno spazio di guida incontrollata enorme soprattutto se percorso in un centro abitato.

Mancano dati statistici precisi ma già si concorda sulla stretta connessione fra distrazione, uso del cellulare (o di altri apparecchi simili) e incidenti mortali o particolarmente gravi. Si avanzano ipotesi basate su vari indicatori a disposizione: 3 morti su 4 risulterebbero causate dalla distrazione, e una delle cause principali della distrazione è dovuta all’uso del cellulare alla guida.

Il Ministero delle Infrastrutture ipotizza che l’80% degli incidenti gravi è riconducibile a questa nuova e pericolosissima abitudine di massa che, se non arrestata o combattuta in tempo, rischia di essere la nuova piaga della mobilità, forse ancor più rilevante della guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze psicotrope perché molto pericolosa e soprattutto più diffusa. Alcuni recenti sondaggi confermano questa emergenza: 1 italiano su 2 lo fa, e tra questi il 25% ammette di farlo spesso o sempre.

Una “sbornia” collettiva che va affrontata con decisione, sia dal lato della prevenzione, sensibilizzando le persone verso comportamenti corretti, sia da quello della repressione, sanzionando chi non intende rinunciarvi mettendo a rischio la propria e l’altrui vita.

La sanzione che il codice della Strada prevede è di 161,00 € (che se pagata entro 5 giorni usufruisce della riduzione del 30% e diventa di 112,70 €, mentre se pagata oltre il 60° giorno raddoppia a 323,00 €). Oltre alla sanzione è prevista anche la decurtazione di 5 punti dalla patente. In caso poi si commetta la stessa violazione in un biennio si applica la sospensione della patente di guida da 1 a 3 mesi e non si può più beneficiare della riduzione del 30% della sanzione da pagare.

Le Amministrazioni comunali di Pontassieve e Rignano sull’Arno, per mezzo del proprio Corpo di Polizia Municipale Arno-Sieve, intendono agire per contrastare concretamente simili condotte di guida, sia con una campagna informativa e di sensibilizzazione al problema a tutto campo, sia con un’attività operativa specifica, indirizzata a sanzionare tali comportamenti illeciti, attività che verrà iniziata nelle prossime settimane sulle strade dei nostri Comuni.

Una attività particolare di repressione di tale comportamento che sarà attivata nelle prossime settimane in tutti i nostri territori.


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