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Covid, Valdisieve zona rossa: sindaci d’accordo

I primi cittadini dei Comuni della zona in piena sintonia con il Governatore Giani nel confermare le forti restrizioni anti-contagio fino al 17 aprile

La Valdisieve resta in zona rossa Covid anche per la prossima settimana, una decisione che i sindaci dei comuni di Londa, Pelago, Pontassieve, Rufina e San Godenzo hanno preso in pieno accordo con il presidente della Regione Giani nella serata di venerdì. Per la Valdisieve così come per tutta la provincia di Firenze le restrizioni anti-contagio restano, quindi, quelle più stringenti fino al 17 aprile: un punto su cui tutti i primi cittadini dei 41 municipi della Città Metropolitana sono stati d’accordo.

La decisione è stata presa in piena sintonia con il Governatore toscano, dopo attente valutazioni basate sui dati della pandemia nel nostro territorio, con particolare attenzione all'aumento dei contagi e dell'occupazione dei posti letto e delle terapie intensive negli ospedali.

“Siamo tutti consapevoli – hanno detto i sindaci Cuoretti, Povoleri, Marini, Maida e Piani con i loro colleghi delle altre aree del fiorentino - delle difficoltà per le categorie economiche e per le scuole, con le seconde e terze medie e le superiori ancora in dad, ma si tratta di un sacrificio di cinque giorni in più, necessario per poter contenere ancora i contagi, con la speranza di poter tornare in zona arancione già dal prossimo fine settimana”.

I dati dei contagi non sono omogenei su tutto il territorio metropolitano, ci sono Comuni più colpiti e altri meno, ma non aveva alcun senso adottare un provvedimento a macchia di leopardo che avrebbe soltanto aumentato la confusione, mentre i cittadini oggi ci chiedono prima di tutto chiarezza delle regole” si legge in una nota congiunta sottoscritta da tutti i sindaci dell’area.

“É stata una decisione che abbiamo preso di comune accordo con il ministro della Salute Roberto Speranza, consapevoli che la battaglia per contenere la pandemia e far ripartire le attività sui nostri territori non si gioca sul filo di lana dei dati ma in scelte e comportamenti responsabili, spesso gravosi ma orientati alla soluzione dei problemi, considerato che si parla di province - quella di Prato, già in zona rossa, e quella di Firenze - dove vive la metà della popolazione toscana e dove si concentrano importanti centri ospedalieri che subiscono una pressione non più sostenibile".

"Siamo fiduciosi – concludono i sindaci - che questi ulteriori cinque giorni di zona rossa, in concomitanza con un'accelerazione della campagna vaccinale, porterà i risultati sperati per la salute dei nostri cittadini e per la ripartenza dell'economia del nostro territorio”.