Cultura

Gli studenti del Balducci spiegano l'arte del '900

Un dibattito sull’arte a partire dalle opere del Museo Novecento. Un percorso in cui i ragazzi inviteranno a guardare a queste opere in modo diverso

"Questo lo so fare anch’io" è ciò che dicono moltissimi visitatori dei musei di arte moderna e contemporanea, mentre osservano con sguardo interrogativo le opere dei grandi maestri del XX e del XXI secolo. Proprio a partire da questo interrogativo è nata la sfida di un gruppo di giovani teenagers, che hanno deciso di andare più a fondo per capire se è proprio così o se anche le opere d’arte del nostro tempo possono rivelare il loro fascino e il loro segreto. 

L’occasione sarà venerdì 26 maggio dalle 17 alle 19, quando i giovani del Liceo Scientifico E. Balducci di Pontassieve saranno pronti ad accogliere il pubblico di ogni età e ad avviare un dibattito di fronte ai capolavori del Museo Novecento: un viaggio che prenderà avvio nel chiostro, dove il neon fluorescente di Maurizio Nannucci Everything might be different inviterà i partecipanti a guardare le cose in modo diverso dal solito. 

Nella prima sala del museo si aprirà quindi il dibattito intorno alle opere minimali di Aperto 88; il percorso si snoderà poi fra gli elastici della Parete a dilatazione continua di Paolo Masi, i riflessi disorientanti di Marco Bagnoli e le coloratissime architetture di Superstudio per giungere alla spiazzante Macchina inutile di Bruno Munari, al celebre Concetto Spaziale di Lucio Fontana (il cui taglio - dagli anni Sessanta a oggi - continua ad aprire interrogativi) e all’avvolgente ed energico Plurimo di Emilio Vedova. E se, una volta saliti al piano superiore, i visitatori cominceranno a tirare qualche sospiro di sollievo immersi nei più rassicuranti bozzetti del Maggio Musicale Fiorentino, ancora le opere non mancheranno di sorprendere e invitare alla riflessione: perché il cavallo di Fortunato Depero nitrisce nello spazio intergalattico? Perché nei Bagni misteriosi di Giorgio De Chirico si galleggia sul parquet? Perché i limoni, i funghi e i carciofi di Filippo De Pisis giacciono in riva al mare anziché su una tavola? A queste domande - e a tutte quelle che il pubblico vorrà porre - i giovani saranno pronti a rispondere, offrendo il proprio sguardo sull’arte del Novecento e sul mondo che le ha dato vita.

Infine, un’ultima tappa: per chi lo desidera, grazie alla collaborazione con gli studenti del Liceo Artistico Leon Battista Alberti, sarà possibile mettersi alla prova...per capire se è davvero così facile tagliare una tela o scrivere con un neon.