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Piano rifiuti, salta Selvapiana ed entra Peccioli

​Il consiglio regionale ha approvato definitivamente la cancellazione della discarica di Rufina dalla pianificazione strategica. Viene inserito Legoli

Tmb di Legoli

Dopo l’adozione del piano regionale votata lo scorso marzo e finiti i tempi per le osservazioni, nella giornata di oggi il consiglio regionale ha approvato a maggioranza – 22 favorevoli, 8 contrari e nessun astenuto – la cancellazione dell’impianto di Selvapiana dalla pianificazione regionale dei rifiuti e l'ingresso di quello di Legoli, a Peccioli, dove è stato costruito un moderno impianto di trattamento meccanico biologico. 

Questa votazione chiude l’iter intrapreso dal 2015 dove in un protocollo, le amministrazioni e gli enti coinvolti esprimevano la volontà di procedere all'eliminazione dell'impianto dalla strategia regionale.

Una valutazione politica – sancita inizialmente il 3 aprile 2015 quando Regione Toscana e i Comuni di Dicomano, Figline e Incisa, Londa, Pelago, Pontassieve, Reggello, Rignano, Rufina e San Godenzo, l'Ato Toscana Centro e le due società Aer Spa e Aer Impianti siglarono un protocollo per intraprendere questo percorso. Una valutazione fondata sull’andamento della produzione dei rifiuti urbani e sull’aumento delle raccolte differenziate, oltre che sulle valutazioni che tenevano conto dei risparmi tariffari connessi alla mancata realizzazione dell'impianto.

“Negli ultimi tre anni – spiegano i sindaci -abbiamo lavorato per questo obiettivo. Oggi vediamo sancita dal Consiglio Regionale questa volontà. Era l’esito, che ci aspettavamo dopo il protocollo del 2015 e dopo aver già preso atto della adozione fatta nel mese di marzo, e di questo siamo molto soddisfatti”.

Ripercorrendo questi ultimi anni vanno ricordati oltre alla sigla del protocollo del 2015, le date del 17 novembre 2016 quando sulla “Gazzetta Ufficiale” fu pubblicata la delibera della Giunta Regionale che sanciva ufficialmente l’avvio del procedimento per portare alla cancellazione dell’impianto dalla pianificazione regionale e dopo i vari passaggi nelle commissioni regionali, l’adozione del Piano Regionale del 29 marzo 2017 a cui è seguita la decisione votata oggi che mette un punto fermo alla questione che ha impegnato le amministrazioni locali perché si arrivasse a questa soluzione.