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“Area commerciale nell’ex Italcementi? Un danno”

Secco no di Confcommercio al progetto di riconversione. La presidente Spanò scrive ai sindaci di Pelago e Pontassieve: scelta miope

Elena Spanò presidente delegazione di Pontassieve della Confcommercio

Trasformare l’area dell’ex Italcementi di Pelago in zona commerciale non ha senso. Sarebbe una scelta miope, non più in linea con i tempi attuali già segnati dalla pandemia e che rischierebbe di rompere il delicato equilibrio dell’economia locale. Il “no” di Confommercio sull’ipotesi di riconversione dello spazio è secco.

Lo ha ribadito oggi la presidente della delegazione di Pontassieve della Confcommercio Elena Spanò scrivendo una lettera ai sindaci di Pelago e Pontassieve, Nicola Povoleri e Monica Marini affinché raccolgano il suo appello: le due amministrazioni devono opporsi al piano proposto dalla proprietà dell’ex Italcementi.

È un progetto scontato e obsoleto, che poteva andare bene forse trenta anni fa ma che ora nasce già morto”, sottolinea Elena Spanò. “Non aggiunge nulla al territorio in termini di innovazione e agevolazioni, ma molto invece gli toglie, perché rischia di sconvolgere quel delicatissimo equilibrio che ora garantisce la sussistenza della rete distributiva tradizionale e degli importanti servizi che i negozi di vicinato forniscono ai residenti”

“Per questo”, prosegue presidente della delegazione di Pontassieve della Confcommercio “abbiamo chiesto al sindaco di Pelago Povoleri di non approvare il progetto così come è stato presentato e alla sindaca di Pontassieve Marini di farsi portavoce delle nostre istanze, anche perché l’impatto più devastante di questa operazione lo subirà proprio il terziario del suo territorio”.

Secondo la Confcommercio “se i progetti di riconversione delle aree ex industriali in commerciali ormai da tempo sono destinati a fallire, incidendo negativamente sul contesto sociale ed economico di un territorio, lo sono ancora di più oggi, alla luce dei devastanti effetti economici della pandemia, che sono purtroppo destinati a perdurare nei prossimi anni”.

“E importane che l’amministrazione comunale di Pelago valuti altre ipotesi, per il bene dell’intera collettività. In caso contrario”, conclude la presidente locale di Confcommercio, “sarà chiamato ad assumersi la responsabilità politica di questa scelta miope di fronte a cittadini e imprese. Speriamo che questo nostro ennesimo appello sia tenuto in debita considerazione”.