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Basilio, Cavaliere della Repubblica a 104 anni

Riconoscimento del Capo dello Stato a Pompei che preferì essere internato nei campi di prigionia nazisti piuttosto che aderire alla Rsi di Mussolini

La consegna del riconoscimento stamani a Basilio Pompei

Alla soglia dei 104 anni riceve un altro importante riconoscimento per la sua straordinaria vita, per il messaggio e i contributi alla memoria che la sua esistenza racchiude.

Basilio Pompei – lo storico macellaio di Pontassieve – ha ricevuto oggi l’Onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”, riconoscimento assegnato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La consegna è avvenuta questa mattina presso la Rsa “Villa San Biagio” di Dicomano dove l’anziano vive da qualche tempo dopo aver lasciato la sua casa di Sieci. Alla cerimonia erano presenti il Prefetto di Firenze Alessandra Guidi, la sindaca di Pontassieve Monica Marini, il primo cittadino di Dicomano Stefano Passiatore e i Presidenti nazionali dell’Anei Orlando Materassi e dell’Anrp Enzo Orlanducci.

Negli anni, con la sua testimonianza, Basilio ha fatto conoscere la storia e il valore della scelta degli Imi (Internati militari italiani) arrivando a portare il suo messaggio nelle scuole, alle nuove generazioni.

Durante la Seconda guerra mondiale Basilio fu inviato con il suo reggimento nell’Egeo, sull’isola di Coo, allora possedimento italiano, e poi in Albania. Dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943 venne catturato a Durazzo, sul fronte albanese, e venne deportato prima a Biala Podlaska, in Polonia, poi a Görlitz, al confine tra la Polonia e la Germania, successivamente a Sagan (Polonia), a Reichenbach e infine a Ratisbona, nel sottocampo del KZ di Flossenbürg.

Basilio Pompei scelse di dire “no” alla neonata Rsi di Mussolini e al Terzo Reich di Hitler, preferendo l’internamento nei campi di prigionia nazisti. Un no ripetuto più volte nei vari Lager dove venne internato, un no importante, una scelta antifascista di un ragazzo, all’epoca, cresciuto ed educato sotto la dittatura.

La sua è stata una scelta di coraggio, di fedeltà ai valori di libertà e democrazia a cui la sua vita si è ispirata. Rinchiuso per due anni in un campo polacco, riuscì a fare ritorno in patria solo al termine di un viaggio lungo e rocambolesco. Sulla sua vicenda ha anche scritto il memoir “Diari di guerra e di prigionia” insieme ai suoi compagni di sventura Elio Materassi e Antonio Ponzalli.

"È stata una grande emozione, oggi, - ha detto la sindaca di Pontassieve Monica Marinia conclusione della cerimonia i- poter essere accanto a Basilio per questa occasione. Veder riconosciuto il valore della sua storia e di tutta la sua vita è un segnale importante per un Paese che rischia troppo spesso di avere la Memoria corta e che a volte sembra non saper mettere un argine alla lotta contro le ingiustizie e le discriminazioni. Sono orgogliosa che Basilio, anzi, che il "Cavaliere dell’Ordine Al Merito della Repubblica Italiana” Basilio Pompei, sia cittadino del nostro Comune e mi auguro che la sua storia sia conosciuta e serva da esempio ai nostri giovani".