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La Mongolfiera, via ai lavori di ristrutturazione

Intervento di riqualificazione per il centro di socializzazione handicap. Soddisfatto Maida: “Grande attenzione alle persone più fragili”

Il centro la Mongolfiera

La Mongolfiera sarà presto oggetto di un’opera di riqualificazione. Presso il centro di socializzazione handicap stanno infatti per partire i lavori progettati dal Comune di Rufina e sostenuti grazie a un contributo ottenuto nell’ambito del progetto “Sedi satellite gestione associata servizi sociali unione di comuni Valdarno e Valdisieve” presentato al bando Gal Start-Regione Toscana (programma di sviluppo rurale strategia integrata sviluppo locale).

La ristrutturazione servirà a migliorare la sicurezza e la qualità delle attività del centro. L’opera – per un importo di circa trentamila euro – sarà concordata con gli operatori e gli assistenti della Mongolfiera che nell’occasione non fermerà la propria attività.

Sono molto soddisfatto per la realizzazione di questo intervento – spiega il Presidente dell’Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve, nonché primo cittadino di Rufina, Vito Maida – che va nella direzione dell’attenzione verso le fasce deboli e le persone più fragili, in linea con l’impostazione dell’unione di comuni su questo argomento”.

Il centro di Socializzazione La Mongolfiera, che si trova a Rufina, è una struttura diurna, semiresidenziale, che offre prestazioni socio-assistenziali, socio-riabilitative e socio-educative specifiche per persone con disabilità grave, di età compresa tra i 16 e i 55 anni.

La struttura svolge un’attività di recupero, mantenimento e promozione del benessere delle persone disabili e delle loro famiglie residenti nei comuni dell’Unione dei Comuni Valdarno e Valdisieve. L'obiettivo del lavoro socio-riabilitativo è quello di promuovere i processi di aiuto che permettano al disabile di vivere la miglior qualità di vita possibile, indipendentemente dal livello di autosufficienza e dallo stato invalidante in cui si trova.

Il lavoro educativo è teso a sviluppare capacità ed autonomie che la persona diversamente abile esercita e mantiene anche al proprio domicilio. Lo scopo è che la persona con disabilità resti all'interno della rete delle relazioni familiari. Il Centro opera all'interno di una della rete istituzionale (rete di servizi del Comune e dell'Asl), ma tiene conto anche della rete informale presente nella comunità (famiglia e terzo settore). 

Il lavoro è organizzato per contribuire al miglioramento della qualità della vita delle persone disabili, evitandone o ritardandone l'istituzionalizzazione: l’intento è quello di mantenere e implementare le capacità residue cognitive, motorie e relazionali degli ospiti.