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Per salvare Berceto si mobilita anche l’Anpi

RufinaCheVerrà ha chiesto all’associazione partigiani di sostenere il recupero del luogo che fu teatro della strage nazifascista del ‘44

Il casolare di Berceto

Anche l’Anpi e l’Istituto Storico per la Resistenza sosterranno il recupero della Casa della memoria di Berceto, il luogo dove nel 1944 i nazifascisti trucidarono 11 persone.

A coinvolgere gli enti il movimento RufinaCheVerrà che da mesi è impegnato nel tentativo di salvare un luogo simbolo per tutta la Valdisieve. Il casolare di Berceto versa in stato di abbandono e l‘associazione ha anche avviato una raccolta di firme per sollecitare un intervento, iniziativa che ha avuto più di 20000 adesioni a testimonianza dell’interesse della cittadinanza. Ora RufinaCheVerrà ha pensato di coinvolgere nell’operazione i due enti.

“In occasione delle commemorazioni di Monte Giovi (tenutasi domenica scorsa, ndr) una delegazione di RufinaCheVerrà composta dal presidente dell'associazione Daniele Venturi e il capogruppo in Consiglio Comunale Andrea Barducci, ha incontrato il presidente dell'Anpi (Associazione Nazionale Paartigiani d’Italiaò) Gianfranco Pagliarulo e il presidente dell'Istituto Storico per la Resistenza Giuseppe Matulli per rappresentare loro la situazione di Berceto” spiegano dal movimento.

“Nonostante che oltre 20.000 cittadini con una petizione su charge.org (http://change.org/SalviamoBerceto) stiano chiedendo un intervento delle Istituzioni teso al rispetto degli obblighi previsti dal vincolo di conservazione apposto sull'immobile nessuno degli enti interpellato ha, ad oggi, risposto”.

“Pagliarulo e Matulli hanno assicurato - nei loro rispettivi ruoli - il loro interessamento alla questione. Come RufinaCheVerrà riteniamo che il crollo della casa di Berceto, per il valore che rappresenta per la nostra comunità, sia inaccettabile e proseguiremo – concludono dall’associazione - ad affrontare questo tema a tutti i livelli e in tutte le occasioni utili al raggiungimento della conservazione dell'immobile”.