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“Rufina, ambulatorio medico a rischio chiusura”

Il dottore in servizio a Pomino ha lasciato l’incarico. RufinaCheVerrà raccoglie le preoccupazioni dei cittadini. E presenta un’interrogazione

Foto di repertorio

La frazione di Pomino rischia di restare senza il medico di famiglia. Il professionista che per tanto tempo era stato un punto di riferimento per la località ha lasciato l’incarico e i pazienti potrebbero essere assegnati ad altri dottori della zona. Una situazione non ottimale che porterebbe con sé alcune problematiche.

Le preoccupazioni dei cittadini sono state raccolte dal movimento RufinaCheVerrà che a riguardo ha presentato in consiglio comunale un’interrogazione.

Uno dei medici di famiglia è dimissionario e, dopo che si sono alternati alcuni sostituti, ora si prevede di aumentare i “massimali” di pazienti agli altri medici che operano nel territorio comunale andando così ad aumentare la pressione sui medici che restano e con un inevitabile aumento delle difficoltà per tutti i cittadini e per i medici stessi che già si trovano ad operare in una situazione emergenziale” spiegano dalla lista di opposizione. “Oltre al rischio concreto della chiusura dell’ambulatorio medico della frazione di Pomino, dove un presidio è da tanti anni garantito”.

“L’ulteriore aumento di pazienti per i medici di famiglia comporterà gravi disagi, su tutto il territorio comunale di Rufina, per i cittadini ed i medici stessi – dichiara Andrea Barducci, capogruppo di RufinaCheVerrà in consiglio comunale. 

“Per effetto di tale scelta vi è inoltre il rischio concreto della chiusura dell’ambulatorio medico di Pomino dove da ormai tanti anni un presidio è garantito”. “Ciò sarebbe inaccettabile - aggiungono i consiglieri del gruppo Barducci, Scotti e Venturi - visto che sarebbe un passo indietro rispetto alla situazione attuale, oltre al fatto che la frazione dista 10 chilometri dal capoluogo ed è impensabile che, durante una pandemia, un anziano debba partire con il pulmino alle 8 e rientrare alle 13 per recarsi a Rufina anche solo per una ricetta. Abbiamo presentato una interrogazione urgente in consiglio comunale, serve una mobilitazione comune su questo tema”.