Attualità

Per il 2022 chiusura con arretramento dell'industria

Tre trimestri con performance migliore di quella nazionale, poi la frenata. Le ripercussioni sul mercato del lavoro. L'analisi dell'Irpet

Chiusura con arretramento della produzione industriale per il 2022 in Toscana che nei primi tre trimestri aveva registrato una performance migliore rispetto a quella nazionale, sostenuta dalle esportazioni che sul 2021 hanno fatto registrare un +8,4%: il dato emerge dall'ultima nota congiunturale rilasciata dall'Istituto regionale di programmazione economica (Irpet).

Il rallentamento complessivamente - e nonostante guerra, inflazione, costi dell'energia e cambio di passo nella politica monetaria - non inficia quello che per il 2022 può comunque definirsi un andamento relativamente positivo per il sistema produttivo regionale.

Rispetto allo scenario nazionale, l'ultimo trimestre 2022 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente ha registrato una flessione dell'1,6% che è tuttavia migliore della media italiana (-2,0%) e di quella di altre fra le principali regioni come Lombardia (-2,4%) e Veneto (-1,7%).

[gallery(1)]

Anche nell'export, come detto fattore di traino nella dinamica produttiva regionale, la Toscana nel confronto con il 2021 ha fatto meglio sia rispetto della media nazionale (+7,8%) sia, nel gruppo delle principali regioni esportatrici, di Lombardia (+6,1%), Veneto (+5,3%) ed Emilia-Romagna (+3,8%).

[gallery(2)]

In arretramento rispetto al 2021 sono state le vendite estere dei prodotti agricoli, della meccanica, della metallurgia e dei prodotti chimici.

[gallery(0)]

Il mercato del lavoro

Quanto al mercato del lavoro, le performance settoriali del lavoro dipendente rivelano variazioni positive rispetto al 2021 diffuse in tutti i settori, con la sola eccezione dei servizi finanziari.

Si è realizzato nell’anno non soltanto il superamento del numero di dipendenti rispetto ai livelli del 2019, già avvenuto nel 2021, ma anche il riposizionamento sulla traiettoria di crescita percorsa negli anni della ripresa tra il 2015 e il 2019. Anche qui tuttavia negli ultimi tre mesi si accentua il rallentamento congiunturale già osservato nei due trimestri precedenti.

Nella manifattura incrementi superiori alla media si trovano nell’oreficeria (+10,1%), nella pelletteria (6,1%) e nella metalmeccanica (+6,0%). Nel Made in Italy si registrano ancora difficoltà nell’industria del marmo, in quella conciaria e delle calzature che non raggiungono i valori del 2019.

[gallery(3)]

I servizi turistici superano il livello dell’anno pre Covid e mostrano una tra le variazioni più elevate rispetto al 2021.