Cultura

C'era una volta il Capodanno toscano, era il 25 Marzo

Ci volle un decreto granducale affinché la Toscana adottasse il calendario moderno. Fino ad allora l'anno iniziava a primavera. Ecco come mai

I festeggiamenti ad Arezzo (Foto: Fraternita dei Laici / Facebook)

C'era una volta il Capodanno toscano, ed era il 25 Marzo. Proprio così: fin dai tempi più remoti e sinché il Granduca Francesco II di Lorena non adottò per decreto il calendario gregoriano, quello moderno così come oggi lo conosciamo, l'anno in Toscana iniziava oggi. O meglio insomma: il 25 Marzo.

La scansione delle ricorrenze era infatti affidata alla religiosità. Così il 25 Marzo come giorno dell'Annunciazione e nove mesi prima della festa della Natività dava il via al nuovo anno. 

Dopo la nascita del calendario gregoriano, nel 1582, la Toscana continuò a contare lo scorrere dei mesi e delle stagioni all'antica maniera, specialmente in contesti più popolosi come a Lucca, Pisa, Prato, Siena e soprattutto Firenze. Fino appunto al 1749 con la decisione granducale.

Anche da allora tuttavia Siena, Firenze e Pisa hanno mantenuto viva la tradizione medievale del Capodanno dell'Annunciazione, ma le celebrazioni si sono estese a macchia d'olio in tutta la Toscana. Quest'anno sarà Arezzo ad ospitare i festeggiamenti di carattere regionale, con cortei storici e rievocazioni che tengono memoria dell'antica ricorrenza.