Economia

Negozi chiusi a Pasqua, rabbia anche in Valdisieve

Confesercenti contro la decisione della Regione Toscana in occasione delle festività: “Colpite le imprese senza alcun preavviso”

Foto di repertorio

Sono tanti gli esercenti della Valdisieve arrabbiati e delusi per la decisione della Regione Toscana di chiudere i negozi nei giorni di Pasqua e Pasquetta. Una protesta di cui si fa portavoce Confesercenti Toscana.

“Con l’ordinanza del 2 aprile abbiamo finalmente capito da quale parte sta la Regione Toscana: dalla parte di chi vuole dare un altro pesantissimo colpo alle imprese medio piccole”. È lapidario il giudizio di Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana, in merito alla decisione con la quale la Regione Toscana ha disposto la chiusura degli esercizi commerciali, fatta eccezione per farmacie, parafarmacie e rivendite di giornali. Una decisione che rientra nelle misure anti-contagio Covid.

“Con questa ordinanza, oltre che nei contenuti, sbagliata nei tempi e nei modi, la Regione Toscana è addirittura andata oltre le chiusure stabilite dal Governo per i territori che si trovano in zona rossa” aggiunge Gronchi.

“Ancora una volta si è scelto la chiusura tout court di chi non è responsabile dei contagi, senza alcun confronto preliminare con le categorie. Un’ordinanza che alla vigilia delle festività pasquali creerà pesantissime ripercussioni alla filiera della gastronomia, dell’alimentare, e cioè a quelle piccole e medie imprese di un settore fra i più colpiti dalla pandemia. Per non parlare della chiusura dei tabaccai e dei fiorai: è a loro che si devono i problemi di assembramento?”.

Per l’associazione di categoria quella della Toscana è, quindi, una decisione sbagliata.
“Per la tutela delle imprese – conclude il presidente Confesercenti - o la Regione ritira l’atto o lo modifica in maniera sostanziale, oppure emergerà il tema del danno procurato da questo assurdo ed immotivato provvedimento”.