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Ora i ponteggi coprono la facciata del Seicento

La storica villa di origine quattrocentesca, dal 1890 accoglie l’ospedale cittadino. I lavori riguarderanno le capriate in legno e il manto del tetto

I ponteggi coprono la facciata di Villa San Cerbone

L’imponente facciata secentesca della Villa San Cerbone appare in questi giorni completamente coperta dai ponteggi. La trami di tubi e giunti è stata allestita per consentire i lavori di manutenzione straordinaria del manto di copertura del tetto e il risanamento delle capriate in legno.

Lo storico palazzo situato sulla collina di Figline ospita adesso i servizi amministrativi dell’azienda sanitaria, la direzione sanitaria e parte dell’ospedale Serristori.

I cosiddetti “tubi innocenti” avvolgono nella loro trama oltre cinquecento anni di storia: nel XIV secolo, la potente famiglia dei Franzesi della Foresta fondarono in quello stesso luogo un castello. Successivamente la struttura, diventata una villa, passò di mano in mano: prima appartenne alla famiglia Serristori, poi ai Salviati (come ricorda un'iscrizione, che della villa dice "appartenuta nel secolo XVI a Giovanni Serristori e come dote della figlia Costanza passata in proprietà dei Salviati..."), poi ancora in altre mani, finché non fu acquisita dalla famiglia Lambruschini (Raffaello Lambruschini fondò all'interno della villa una scuola e qui scrisse diversi trattati sulla pedagogia) e successivamente ceduta a Umberto Serristori, che la rilevò definitivamente nel 1890 per farne la sede dello omonimo “Spedale”. Il resto è storia recente, compreso il progressivo logorio del tempo che ha danneggiato la scalinata monumentale (anch’essa in attesa di un profondo restauro) e il tetto della villa. Un degrado a cui ora è stato finalmente posto rimedio.