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Attualità lunedì 22 gennaio 2018 ore 11:09

"Il by-pass di Vallina è un'opera devastante"

Dopo la trasferta dei sindaci a Roma per incontrare il viceministro Nencini i comitati si schierano ancora una volta contro il By-pass di Vallina



BAGNO A RIPOLI — Trasferta dei tre sindaci di Bagno a Ripoli, Anna Ravoni di Fiesole e Monica Marini di Pontassieve a Roma, per incontrare il Sottosegretario Nencini sui finanziamenti concessi per le opere toscane. Secondo i sindaci il viadotto è un opera strategica ma per Associazione Valdisieve, Associazione Vivere in Valdisieve, Per una Cittadinanza Attiva – Bagno a Ripoli, Italia Nostra, Rete dei Comitati per la Difesa del Territorio, il viadotto di 1240 metri che taglierà la vallata dell’Arno a Quintole "avrà un impatto devastante sull'ambiente".

"Tutti e tre i sindaci,- spiegano nella nota stampa - certo, non si curano del costo assurdo (58 milioni di euro, se non ci saranno aumenti in corso d’opera, e di cui circa la metà figurano come compensazione per Bagno a Ripoli per l’ampliamento a tre corsie della autostrada A1) in quanto il loro atteggiamento è il solito: se non li usiamo per quest’opera non saranno utilizzati per altre opere del territorio".

Secondo i comitati "Si dovrebbe soprassedere sia al progetto dei Ponti di Vallina sia a quello per bypassare l’abitato di Rufina (tratto di circa 3,5 km, che è stato scorporato dall’intero progetto Stentatoio-Dicomano, probabilmente con l’intento di “facilitare” la VIA). Tutte quelle risorse (55 milioni per Vallina, 75 milioni per Rufina) potrebbero, infatti, essere dirottate sulla riqualificazione della Rete Ferroviaria del Mugello e della Valdisieve, accorpandole (con l’avallo sempre di Nencini) ai 47 milioni già stanziati per lavori a stazioni e ai passaggi a livello del Mugello e della Val di Sieve. Vorremmo ricordare che almeno 31, dei 47 milioni, erano quelli promessi 20 anni fa e destinati al Mugello per le compensazioni e i danni subiti dai lavori dell’AV. Quello che realmente serve alla popolazione è l’elettrificazione dell’anello ferroviario già esistente, per fornire servizi efficienti e a costi contenuti con l’intento di “ridurre” il traffico su gomma. In più, i Sindaci, volutamente e colpevolmente, non dicono che questo progetto non piace alla Soprintendenza, ad Arpat e ad altri Enti, per le lacune progettuali, l’incompatibilità paesaggistica e gli impatti ambientali dell’intervento".


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