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Attualità mercoledì 23 maggio 2018 ore 13:02

Sui sentieri dove fiorisce il Cisto Laurino

Domenica 27 maggio si terrà l'escursione dedicata al raro fiore che cresce nell'area protetta di Santa Brigida. A seguire uno spettacolo teatrale



PONTASSIEVE — Domenica 27 maggio si rinnova la ormai consueta giornata dedicata al Cisto Laurino, il fiore raro che cresce nell’area naturale protetta di Santa Brigida, con escursioni lungo i sentieri alla scoperta della fioritura di questo tipico fiore simbolo dell’area protetta nata nel 1997 nel Comune di Pontassieve.

La conduzione dell’escursione e l’organizzazione della giornata sono state realizzate in collaborazione con le tre Associazioni che collaborano con il Comune nella gestione dell’ANPIL (Il Crinale, CAI e GEO). La partenza per tutti gli appassionati di trekking e natura è fissata alle ore 9.30 dal Santuario della Madonna del Sasso, Santa Brigida, per una distanza di circa 11 km affrontando un dislivello di 400 metri. Alle ore 15.30 al Centro Visite ANPIL presso il Santuario, dopo i saluti dell’Assessore alle Politiche Ambientali Marco Passerotti, andrà in scena la rappresentazione teatrale intitolata “ACQUA”, diretta dal regista Pietro Bartolini con la partecipazione degli attori dell’Accademia Teatrale di Firenze.

Alle ore 16.15 il dottor Mario Vannuccini guiderà una breve escursione permettendo così ai partecipanti di osservare il cisto laurino in fiore alla stazione presente sul sentiero CAI n. 5. La giornata si conclude infine con una merenda offerta ai partecipanti dai gruppi escursionistici CAI, GEO e Il Crinale. La partecipazione è libera e gratuita, si consiglia un abbigliamento adeguato.

Approfondimento: Il cisto laurino di Santa Brigida (Cistus laurifolius L.) deve la sua notorietà non solo al fatto di costituire un’entità rara per la flora italiana, ma anche per le leggende che nel repertorio dell’alta Val di Sieci lo vedono come simbolo espressivo di devozione. La sua è quindi una storia in cui cultura e attività antropiche hanno avuto un ruolo saliente nel determinarne allo stesso tempo la popolarità e l’impoverimento genetico. La prima fase dello studio della popolazione del cisto laurino è stata eseguita nel 2008 dal Prof. Paolo Grossoni dell’Università di Firenze ed ha portato alla pubblicazione dell’opuscolo “Il cisto laurino di S. Brigida”, in distribuzione gratuita presso il Comune.

La seconda fase di studio, conclusasi nel 2011, ha avuto come punti focali la stima demografica, la comprensione e lo studio delle strategie (interventi di monitoraggio, di conservazione e di gestione) finalizzate alla conservazione della popolazione. Le analisi eseguite tendono a suffragare l’ipotesi che l’area di Santa Brigida abbia costituito, per il cisto laurino, una zona rifugio. Sono pertanto state indicate le tipologie di intervento che devono mirare a favorire il cisto laurino esistente riducendo la pressione della concorrenza, a introdurre il cisto laurino in ambienti ecologicamente equivalenti ai siti di crescita e, infine, a introdurre il cisto laurino anche in aree di colonizzazione appositamente allestite all’interno delle aree boscate limitrofe. Il Comune ha attivato da gennaio 2015 un progetto, che si estende su tre anni di attuazione, di interventi per la conservazione e l’ampliamento dell’areale di cisto laurino.


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