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Attualità sabato 31 ottobre 2020 ore 11:34

"Ospedali fiorentini al collasso senza personale"

Allarme di Fp Cgil Firenze sull'apertura di nuovi posti letto che sarebbe impossibile per la mancanza di personale dedicato alle cure contro il Covid



FIRENZE — Nei presidi ospedalieri della zona fiorentina "I reparti Covid sono pieni da giorni, l’apertura di nuovi posti letto, 16 a Torregalli, 10 a Ponte a Niccheri, risulta impossibile a causa della mancanza di personale infermieristico e OSS" è quanto denunciato dal sindacato Fp Cgil che chiede nuove assunzioni. Secondo i dati in possesso della confederazione ci sarebbero più di 250 operatori contagiati dal virus nella Asl Toscana Centro.

Il sindacato evidenzia la situazione nell'area fiorentina "La mancanza di posti letto Covid negli ospedali determina il rischio di tenere i pazienti Covid all’interno dei pronto soccorso aziendali troppo a lungo, con il pericolo che questo può comportare nella promiscuità con gli altri pazienti non covid. Nel Presidio Ospedaliero di Ponte a Niccheri gli stessi operatori sono costretti, per mancanza di un’area pulita all’interno dei reparti, a togliersi le pesanti tute DPI nei terrazzi privi di copertura al freddo e sotto la pioggia, ed anche il semplice guasto di un ascensore può vanificare il rispetto dei percorsi separati tra pazienti Covid e non Covid (pulito/sporco). Nel Presidio Ospedaliero di Torregalli ci scontriamo con impianti vetusti quando i locali individuati per incrementare i posti letto Covid necessitano di ossigeno e macchine a ventilazione assistita".

La nota sindacale sottolinea "Serve velocità da parte di Estar nel fornire i nomi dei vincitori delle graduatorie in essere, le lungaggini burocratiche nel reclutamento dei vincitori, fino a 30 giorni dopo la lettera di chiamata, rendono impossibile non solo l’apertura di nuovi posti letto, ma anche il mantenimento delle dotazioni minime ed essenziali nei reparti ospedalieri. Serve che la Regione faccia un atto che obblighi le aziende private a rinunciare il preavviso e permettere ai lavoratori che vengono chiamati dal SSR di entrare in servizio immediatamente senza avere penalizzazioni che in alcuni casi ammontano anche a 2000 euro. Così come serve una programmazione per evitare di assegnare i neo assunti in altre province rispetto alla loro residenza".

E ancora "Non è pensabile che in una situazione di difficoltà come quella che stiamo vivendo si assista a continue richieste di personale pubblico per coprire le carenze delle strutture private. Questo tipo di richieste, insieme al mantenimento delle attività ordinarie e all’alto numero di lavoratrici e lavoratori che si stanno contagiando tra le professioni sanitarie, più di 250 nella sola USL Toscana Centro, lascia i reparti ospedalieri in ginocchio".


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