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Attualità mercoledì 11 aprile 2018 ore 13:49

Fusione San Godenzo Dicomano, Manni risponde

Il sindaco ha replicato al comitato "Difendi San Godenzo", confermando la montanità del territorio: "Mi sono preso un po' di tempo"



SAN GODENZO — "Dopo aver letto il comunicato del comitato “Difendi San Godenzo” ho preso un po’ di tempo per rispondere, perchè una risposta d'istinto avrebbe portato ad usare parole troppo forti" ha detto il sindaco Alessandro Manni. 

"A parte lo scomodare Cesare e il Rubicone - ha detto Manni - credo sia arrivato il momento di dire con chiarezza che d'ora in poi il confronto sulle idee sarà, come sempre, ben accetto ma deve essere anche chiaro che questa amministrazione non è più disposta a tollerare alcuna mistificazione dei fatti.
Soprattutto non verranno accettate frasi che sottintendano disonestà, non applicazione delle leggi o qualsiasi altra cosa lesiva dell’attività fin qui svolta dalla maggioranza. Posso dire che in nove anni di amministrazione tutto è sempre avvenuto con il massimo rispetto per tutto e tutti, soprattutto delle leggi che abbiamo sempre seguito con lealtà e determinazione. Non permetterò che, per quanto in un acceso scontro dialettico, possa passare anche solo l’insinuazione di qualcosa di diverso.
La legge sulla partecipazione richiede di riportare gli esiti degli incontri e noi, con l'ausilio delle strutture tecniche e legali lo abbiamo fatto.
Ci sono comuni che hanno avuto un percorso più lungo ed altri più corto, noi abbiamo riportato il nostro!
Dalle assemblee svolte, dalla partecipazione alle stesse, è emersa una richiesta di referendum del 50%+1, senza correttivi; richiesta subito accolta dal sindaco prima ancora che girasse la voce di una raccolta di firme che, d’altra parte, nessuno ha visto.
Dispiace molto che dopo le tante risposte date fino ad ora si voglia far finta di non capire; finta, mi auguro, anche perché se non si capisse davvero sarebbe molto più grave. La montanità rimane tale e quale ad ora!
Nella legge dello Stato italiano, denominata “Del Rio” (L. 56/2014), al comma 128 questa materia viene disciplinata in maniera inequivocabile:
“128. L'istituzione del nuovo comune non priva i territori dei
comuni estinti dei benefici che a essi si riferiscono, stabiliti in
loro favore dall'Unione europea e dalle leggi statali”.

La Regione Toscana nella propria legge sottolinea, qualora fosse necessario, il tutto ed estende i benefici alle normative regionali.
Come se tutto questo non bastasse, vista l'importanza dell'argomento, abbiamo chiesto e ottenuto riscontro positivo dagli uffici che si occupano dei bandi.
Per cui nessuno perderà i benefici avuti fino ad ora e il comune che eventualmente nascerà avrà un territorio con due classificazioni diverse.

Un altro argomento dibattuto a lungo è quello della rappresentanza.
Tutti noi sappiamo l'importanza di questa e comprendiamo anche le criticità che il cittadino può vedere in questa operazione.
Su questo il confronto è aperto. Ma la risposta c’è ed è semplice:
nessun candidato, nessuna lista può pretendere di amministrare un territorio senza avere suoi rappresentanti all'interno. La dimostrazione è il nostro comune che negli anni ha avuto, nel proprio consiglio comunale, una rappresentanza importante di consiglieri di Castagno d'Andrea, nonostante la proporzione sia come quella che viene riportata fra San Godenzo e Dicomano. Per un motivo semplicissimo: perchè oltre ad una rappresentatività la capillarità della presenza sul territorio è determinante per chi decide di amministrare.
Sarà la Politica, quella con la P maiuscola appunto, fatta da chi vorrà amministrare a organizzare al meglio la rappresentanza territoriale e francamente meraviglia che qualcuno che ricopre ruoli istituzionali possa avere dubbi a riguardo.
Ma non ci possiamo meravigliare di niente, visto che dopo un anno d’incontri con i consigli interi e di spiegazioni ai massimi livelli, un consigliere comunale, che non ha mai espresso contrarietà al progetto ma, al massimo, qualche quesito a cui è stata data risposta, decida di ergersi a paladino contro la fusione.
Spero che le risposte date per l'ennesima volta possano servire.
Faccio un appello per quella che è la parte più importante di tutto il percorso:
i mesi a disposizione sono tanti e le problematiche possono essere sviscerate tutte; mettiamoci al lavoro insieme.
Insieme senza menzogne o allusioni che possano servire a colpire solo la pancia delle persone.
Non c'è nessun “soldo” regalato generosamente, ma contributi alle fusioni decisi da una legge dello stato e da una della regione.
Possiamo rassicurare, chi nutrisse dei dubbi, che il Comune di San Godenzo di idee e progetti ne ha tanti, tutti discussi e concertati insieme al comune di Dicomano. E’ una falsità immane dire che un comune è pronto e l'altro no.
Se non siamo ancora usciti con il progetto concreto e realizzabile è solo perché intendiamo implementarlo con le idee che i cittadini, negli incontri che ci saranno nelle prossime settimane con le associazioni di volontariato, di categoria e operatori economici, vorranno offrirci.
Voglio dire con chiarezza che c’è un accordo che va oltre la mera conta dei cittadini. Le risorse non verranno divise, sui territori di San Godenzo e Dicomano, in maniera proporzionale agli abitanti. Su questo punto siamo stati chiari fin da subito e abbiamo trovato piena condivisione con gli amministratori dicomanesi.
Sul progetto che metteremo a disposizione dei cittadini, confrontiamoci.
Sapendo che le idee sono importanti ma senza le risorse è molto difficile metterle in pratica.
Chi vi scrive ha vissuto sulla sua pelle questa difficoltà che, d’altra parte, sarebbe stata più chiara a tutti se i consigli precedenti fossero stati affollati come l’ultimo. Il comune esisteva anche prima del progetto di fusione e le sue difficoltà si sono manifestate e intensificate ormai da tanti anni. Noi amministratori ne abbiamo parlato ma, evidentemente, non siamo stai ascoltati".


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