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Lavoro sabato 05 ottobre 2024 ore 19:10

Metalmeccanica, venti di crisi per 50mila addetti

industria

E' allarme in Toscana per la tenuta di un comparto storicamente trainante per l'economia regionale. Per fare il punto un tavolo Regione-sindacati



TOSCANA — Siderurgia e automotive, accessori moda e camperistica, elettrodomestici certo ma anche componentistica auto (quasi sparita, passando da Trw, Delphi, Bekaert, Eaton, Gkn) e nautica, che come comparto è in salute ma senza che agli operai, per via del boom del lavoro in appalto, finisca in tasca più che tanto: è il quadro della metalmeccanica toscana, attraversata da venti di crisi che gelano circa 50mila addetti di un settore storicamente di traino dell'industria regionale.

Ebbene l'allarme ha portato ieri organizzazioni sindacali e Regione a un tavolo congiunto che ha visto confrontarsi a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze le segreterie regionali di Fim, Fiom e Uilm e il presidente della Toscana Eugenio Giani con il suo consigliere per le politiche sul lavoro Valerio Fabiani.

La Regione ha assicurato che non farà venir meno il proprio impegno dinanzi a uno scenario che secondo i sindacati lascia intravedere in prospettiva una desertificazione industriale con la perdita di migliaia di posti di lavoro.

"Durante il summit si è discusso dei vari settori della metalmeccanica toscana e delle vertenze in campo. Fim-Fiom-Uilm regionali - fa sapere la nota dei sindacati siglata da Alessandro Beccastrini (segretario generale Fim Cisl Toscana), Daniele Calosi (segretario generale Fiom Cgil Toscana), Vincenzo Renda (Coordinatore Uilm Toscana) - hanno espresso la loro grande preoccupazione e hanno chiesto impegni precisi".

Articolata la piattaforma, che spazia dal tavolo permanente agli ammortizzatori sociali agli investimenti. Poi il focus che si è concentrato sul polo siderurgico piombinese, uno dei maggiori in Italia con oltre 2mila lavoratori che operano in cassa integrazione o in contratti di solidarietà. 

Positivo il riscontro giunto da Giani e Fabiani in termini di impegno regionale, a partire dalla promessa di interessare il ministero sul polo siderurgico piombinese ma non solo: “Purtroppo – sottolinea il presidente – mancano da tempo in Italia politiche industriali nazionali e spesso la Regione si trova a svolgere una funzione di supplenza. Sulla crisi e le vertenze che si sono aperte non abbiamo mai fatto venire meno la nostro supplenza e ci saremo anche per prevenire nuove crisi e rilanciare i singoli comparti”. 


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