L’ora analogica
di Dario Dal Canto - giovedì 01 agosto 2024 ore 08:00
Tutti gli anni si vocifera del fatto che venga abolita l’ora legale, ma puntualmente arrivati al fatidico fine settimana di marzo lei si ripropone, come anche la consueta dissertazione del medico che intervistato, dispensa consigli su come lenire i nefasti effetti di questo fuso orario forzato. Tutte regole che, come la raccomandazione di non uscire nelle ore più calde in estate per non incorrere in un colpo di calore, sembrano uscite dal Manuale Illustrato delle Banalità, pubblicato da “Edizioni Scontate”.
Tornando invece al nostro cambio di orario, ormai con questi dispositivi moderni che aggiornano l’ora automaticamente non c’è più soddisfazione, si è perso il brivido dell’incertezza.
Prima, in tempi internet-free si stava anche tre o quattro giorni a litigare se la sveglia in cucina segnava l’ora giusta o no. E ognuno diceva la sua. Una volta per disperazione e per tappare la bocca a tutti la rimisi sul fuso orario di Pechino. Panico.
Per non parlare dei danni provocati: gente che arrivava in ritardo a lavoro il lunedì mattina, fidanzati incavolati sotto casa delle loro amate che, aggiungendo decine di minuti all’incoscienza del fuso orario, si presentavano al portone con un disavanzo temporale quantificabile solo con la notazione esponenziale.
Fino ad arrivare alla cattiveria dei burloni che per diletto ti davano l’orario vecchio e tu non ci capivi più nulla.
E i calcoli? Gente che la sera prima del cambio di orario si ritrovava a ragionare sull’amletica domanda: “Ma domani, rimettendo l’ora avanti, si dorme un’ora di meno o una di più?”
A contare sulla punta delle dita, chi provava a spiegartelo con paragoni ed esempi…ma nulla, si trovava sempre il modo di ingarbugliare anche l’ovvio.
E l’orologio in macchina?!? Nessuno lo rimetteva mai e l’ora giusta te la ritrovavi sei mesi all’anno…
E giù conti e calcoli di ogni tipo: radici quadrate, integrali…
Che bellezza l’analogico!
Dario Dal Canto