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Attualità giovedì 15 ottobre 2020 ore 13:46

Il tampone si può fare dal medico di famiglia

Accordo raggiunto per ora tra Asl Toscana Centro e sindacato Fimmg. L'adesione dei medici è volontaria e l'assistito non deve pagare niente



FIRENZE — L’Ausl Toscana Centro ha raggiunto un accordo con i rappresentati delle organizzazioni sindacali FIMMG per l’esecuzione del tampone nasofaringeo per infezione da Covid- 19 da parte dei medici di famiglia nei territori dell’Area Vasta Centro. L’accordo riguarda l’esecuzione del tampone tradizionale e non quello rapido, che sarà invece a disposizione secondo definizioni future.

Si tratta di un accordo propedeutico nell'ambito del quale verranno attivati specifici progetti sperimentali a livello locale. Ad oggi sono state presentate le prime progettualità da alcuni medici di famiglia di due aree territoriali dell'Ausl Toscana Centro, presso alcune aggregazioni funzionali territoriali quella di Sesto Fiorentino e di Montelupo, Limite e Capraia, Vinci. L'azienda sanitaria auspica sia possibile avviarne ulteriori.

Saranno ricercate strutture ad hoc a livello territoriale, rifornite di personale e dispositivi di protezione individuale per offrire il servizio in totale sicurezza. Le persone a cui verrà effettuato il tampone saranno individuate dal medico di famiglia.

La responsabilità e la decisione in merito alla effettuazione dei tamponi sono del medico. Anche al fine di garantire la sicurezza rispetto al rischio di contagio, non è permesso che i cittadini si rechino a fare richiesta di tamponi presso gli studi medici, senza preventivo contatto telefonico ed autorizzazione del proprio medico.

Non è previsto alcun tipo di pagamento da parte dell’assistito. Una volta eseguito il test, il medico provvede all’accettazione e consegna del campione in laboratorio.

La nota della Asl spiega "Questo permette una diagnosi differenziale dei casi sospetti da quelli con sindrome influenzale ed ha lo scopo di ridurre i tempi di attesa della diagnosi e la riduzione delle liste di attesa ai servizi territoriali. Una presa in carico del paziente sul territorio, in tempi brevi, contribuisce a garantire una capillare assistenza territoriale, evitando il sovraccarico di ricoveri ospedalieri, oltre a definire un adeguato percorso terapeutico dalla diagnosi alla guarigione. II progetto prevede una partecipazione volontaria da parte del medico di medicina generale. Sarà istituito uno specifico percorso interno all’area territoriale per la consegna dei tamponi, dei dispositivi di protezione individuale e per la consegna dei campioni nei laboratori di zona".


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