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Attualità lunedì 07 giugno 2021 ore 17:00

Domani si ricordano i martiri di Pievecchia

Il muro di Pievecchia dove su perpetrato l'eccidio
Il muro di Pievecchia dove su perpetrato l'eccidio nazista

Commemorazione della strage nazista: i tedeschi fucilarono quattordici persone del piccolo borgo, sul muro ancora visibili i proiettili



PONTASSIEVE — Domani - martedì 8 giugno - dalle ore 9 si svolgerà la commemorazione dell’eccidio di Pievecchia, piccolo borgo sulle colline di Pontassieve. Quest’anno, in occasione del 77° anniversario della strage che vide 14 persone fucilate dai nazisti al muro di Pievecchia, si alterneranno gli interventi delle autorità a cui seguirà la deposizione delle corone. Le musiche che accompagneranno la cerimonia saranno eseguite dalle “chiarine” del Comune di Firenze.

La Pievecchia è un luogo che rappresenta un patrimonio storico-culturale importante per la comunità: proprio per quella strage, nel 2005 l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi assegnò la Medaglia di Bronzo al Merito Civile al Gonfalone del Comune di Pontassieve

L’onorificenza al Gonfalone rappresenta il riconoscimento alla comunità di Pontassieve, da sempre impegnata in progetti e iniziative legate al tema della resistenza e del recupero della memoria storica.

“Ricordare l’eccidio di Pievecchia, dove l’8 giugno 1944, 14 nostri concittadini furono trucidati dai nazisti, è un atto doveroso che la nostra Amministrazione compie sempre con grande orgoglio e rispetto anche se ancora una volta in forma ridotta, a causa delle misure anti-contagio” dicono la sindaca Monica Marini e il vice con delega alla Memoria Carlo Boni.

“La Pievecchia - aggiungono - è uno dei simboli di Pontassieve e testimonia i valori a cui la nostra comunità si ispira e su cui si fonda. Ci ricorda, così come le tante stragi che si sono consumate tra il ’44 e il ’45 nei nostri territori, che la nostra comunità affonda le proprie radici nel sacrificio delle persone che per la libertà e per la democrazia hanno dato la vita, opponendosi alla barbarie nazifascista. Per questo, l’esercizio della Memoria deve sempre essere portato avanti con impegno da ogni cittadino e, prima di tutto, dalle Istituzioni, per gettare le basi per una società che abbia in sé gli anticorpi per rigettare ogni violenza e ogni discriminazione”.

L’eccidio fu perpetrato come rappresaglia in seguito all’uccisione di un soldato tedesco a Pievecchia: i tedeschi che occupavano la città rastrellarono e fucilarono a colpi di mitra 14 persone, tra cui due ragazzi di 17 anni, davanti alle loro famiglie e agli altri abitanti. Oggi, sul muro che circonda la Villa che domina il borgo, nel punto in cui i 14 uomini furono trucidati, sono ancora visibili alcuni dei fori dei proiettili, accanto ai quali sono state apposte le lapidi con i loro nomi, per tenerne viva la Memoria.


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