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giovedì 03 ottobre 2024

COSE STRANE E POSTI ASSURDI — il Blog di Blue Lama

Blue Lama

Prima di qualunque altra cosa, io sono una viaggiatrice. L'illuminazione arrivò in terza elementare grazie a Goscinny e Uderzo: lessi "Asterix e Cleopatra" e dentro di me si spalancó una voragine di curiosità. A 16 anni Baudelaire mi fornì la chiave di quel desiderio: "I veri viaggiatori partono per partire...". Da tutta la vita, anche senza un perchè, io vado. Non esiste luogo sulla Terra che possa deludermi.

Ma lui lo ha pagato il biglietto?

di Blue Lama - domenica 18 agosto 2024 ore 00:05

L'usanza di portare a spasso i cani di piccola taglia in passeggino dilaga. Personalmente, quando ne vedo uno piazzato in carrozzina, in evidente buona salute e con il proprietario che spinge l'attrezzo con espressione convinta, mi viene voglia di chiamare la Protezione animali. Non per il cane, per il proprietario.

Ho imparato a camminare appoggiata a un boxer che si chiamava Veio, ho vissuto in simbiosi con un pastore australiano che si chiamava Gibson, ho svezzato un incrocio fra un pechinese e uno yorkshire che si chiamava Tito, in famiglia attualmente abbiamo due golden retriever, Duna e Denver, e prima di loro c'è stata Maya. Quindi io amo i cani e nessuno mi può accusare di essere una seguace di Crudelia Demon. Ma proprio perchè li amo e li rispetto, mi indigna questa moda di trattarli come se fossero surrogati di neonati. Bambini di serie B, C, anzi... Zeta. Perchè col cavolo che un cane ti richiede l'impegno di un bambino, per non parlare di un figlio.

Il passeggino resta comunque una scelta personale: se non la condivido, peggio per me. Il problema è che, a mio avviso, la situazione è debordata ben oltre la sfera privata.

Firenze, due giorni prima di Ferragosto. In piazza dell'Unità salgo di corsa sulla tramvia della linea 2. Oblitero il biglietto, mi volto e cosa vedo? Una ragazza seduta sulla fila di seggiolini del primo vagone con un levriero italiano taglia mini spaparanzato sul sedile accanto. A unirli, il cordone ombelicale del guinzaglio. Davanti a lei, un tizio dall'aria intenerita si fa prestare il ventaglio dalla moglie e comincia a sventolare l'animale.

Ok, faceva un caldo atroce. Ok, c'erano altri seggiolini liberi. Ma per quale contorta ragione la giovanotta ha ritenuto che il suo  cane potesse sdraiarsi su un posto a sedere riservato alle persone? Ho lanciato alla ragazza un'occhiata di disapprovazione ma lei, pur notandola, non ha fatto una piega. Anzi, ha accarezzato il cane e poi ha sorriso al tizio che sventolava.

Stavo per aprire bocca e protestare quando un anziano signore mi ha preceduto: "Signorina, i cani non possono salire sui seggiolini. Mi faccia la cortesia di far scendere subito il suo cane da lì". "Il mio cane è pulitissimo e ci sono altri posti a sedere liberi, se vuole" ha risposto lei, piccata. "Io ho pagato il biglietto e posso sedermi dove mi pare - ha replicato il signore - Lei piuttosto, ha pagato il biglietto anche per il suo cane, visto che lo fa stare lì sopra?". 

Alla parola "biglietto" la ragazza ha sussultato, il tizio ha smesso di sventolare. Tutti e due si sono guardati in giro: si sa, un controllore può essere sempre in agguato. Poi il ventaglio è stato riposto in una borsa mentre la ragazza, con un sospiro, prendeva in collo il cane e liberava il posto. Tre fermate dopo è scesa con il levriero sempre in braccio. Il seggiolino è rimasto lì, sporco di impronte di zampa e di peli di cane.

Bluelama2023@gmail.com

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