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martedì 03 dicembre 2024

TURBATIVE — il Blog di Franco Bonciani

Franco Bonciani

Franco Bonciani, fiorentino, tecnico, docente e dirigente sportivo, gestore di impianti natatori. Con uno sguardo attento e scanzonato su quello che gli succede attorno

Maya

di Franco Bonciani - venerdì 13 agosto 2021 ore 11:00

Ciao Maya, te ne sei andata. 

Ci hai lasciati così, a piangerti, perché è giusto che si pianga un pezzo di famiglia, una compagna di vita che è stata importante per tutti. Sei stata, e rimarrai, la Maya della Giulia, la mia Giulia. La sua cucciola splendida, la sua creatura, tutta sua. E un po’ di tutti noi. Che ti abbiamo accarezzato, coccolato, ricevendone in ricambio feste e amore. Giochi insieme, passeggiate, era bello passarti le dita sul muso, grattarti dietro l’orecchio o sotto il mento, eri proprio brava. Fin da piccola, e poi quando è arrivata Dhuna, e adesso con quel terremoto di Denver, li hai accolti e sopportati, con una pazienza che noi umani non conosciamo. 

L’acqua e il mangiare, le tue grandi passioni. Irresistibile il richiamo di una pozza, un fiume o un lago. Come quello del mangiare: me lo ricordo, sai, come mi guardavi se affettavo il pane, e come prendevi al volo quella mollica! Dieci giorni fa, a pranzo a casa tua, da Simone e Giulia, il primo segnale: non mangi. Guardo Simone, scuoto il capo, sei stata qualche giorno con la febbre, curata, ma non basta. E non è da te scansare quella ciotola, non guardarci mentre siamo a tavola. Il giorno dopo visita, analisi del sangue, e la diagnosi, la prima, poi confermata da un’altra visita, e poi una tac, un ago aspirato: tumore del fegato, inoperabile. Quanto ti resta da vivere non è dato saperlo. 

Si tratta di scegliere se provare con le cure o evitare di farti trascorrere i tuoi giorni debilitata, sofferente, non più te. Dubbi, atroci, Giulia chiede conforto e pareri, nessuno ha certezze. Nel frattempo, birbona, ti riprendi. Mangi, giochi e sopporti gli altri due, abbài ai sassi, sembri ritornata quella di prima, abbiamo scoperto che sei un po’ sorda, e rimbischerita, ma non sei più una pischella, hai 11 anni e mezzo!

Simone e Giulia ti portano in montagna, sia quel che sia, hai da vivere come ti è sempre piaciuto, state insieme e pace se non si farà tutto, godiamoci questi giorni. Arrivi ieri e sei vispa e felice, che bello! Stamattina un messaggio di Giulia, presto: mi chiami? La voce che mi risponde è rotta dal pianto. “Babbo, saluta la Maya. Non ce la fa, stiamo andando da un veterinario a Bressanone. Non ce la fa”. Non sai cosa dire, non sai cosa pensare. Ti viene in mente quando ti rispondeva venendoti incontro caracollando. O quella volta che non mi aveva riconosciuto e cominciò ad abbaiarmi e dopo, resasi conto, non sapeva come fare fra la gioia che fossi io e il senso di colpa per avermi fatto quella partaccia.

Pensi a tua figlia che dovrà dire al veterinario di fare quello che nessuno vorrebbe davvero fare, sarà un atto di amore estremo ma porterà con sè dolori e sensi di colpa. Riattacchi il telefono e ti senti inutile, non hai trovato parole e non puoi tenerla abbracciata o dare una carezza a Maya. Dopo poco è Giulia che richiama. 

Maya le ha fatto l’ultimo grande regalo. Se n’è andata da sola, in silenzio, con amore, durante la strada, e le ha evitato  il dolore di dire al veterinario cosa fare. Giulia l’ha fatta cremare, se la riporterà a casa. 

Lo so, potrà sembrare patetico, da deboli, ma queste quattro righe sgangherate di ricordi sono il mio modo di salutare un’amica che ci ha salutato ma rimarrà sempre con noi. Ciao fantastica bionda pelosa, grazie di esserci stata.

Franco Bonciani

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